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Obesità

07/12/2013

Non è una novità che la società italiana del 2008 si trova a competere con la nevrosi del mangiare: numerose sono le riviste per donne che si occupano di questo argomento: ma che succede quando si sa tutto o quasi su come ci si dovrebbe comportare a tavola ( e fuori orari pasti) ma per qualche misterioso motivo non ci si riesce?

La nevrosi del mangiare è caratterizzata dal fatto di non riuscire a seguire una dieta o un comportamento alimentare autodefinito anche dopo continui e ripetuti tentativi e dal fatto che questo comportamento genera problemi di linea estetica, o/e problemi di salute o/e obesità.

Il comportamento impulsivo di sovralimentazione può colpire persone di ogni sesso e di ogni età che solo apparentemente e temporaneamente sembrano gratificate dal mangiare. E’ caratterizzato dal fatto che dopo aver mangiato la persona prendere atto di non riuscire a controllarsi, generandosi in lei/lui un momento di insoddisfazione e di angoscia per non essere stata anche questa volta “misurata nel soddisfare l’appetito ” come ci si era preposti. A volte si è portati a mangiare anche senza appetito.

Si differenzia dalla bulimia vera e propria in quanto la persona, non sente una vera e propria irrefrenabile voglia di mangiare ” abbuffandosi” e inoltre perchè non compie l’atto compulsivo di ” rimettere” usando, ad esempio, rimedi artificiali ( dita in gola).

Invece la nevrosi del mangiare ha in comune con la bulimia l’ idea frequente di pensare al cibo come ” imperdibile evento gratificante e penalizzante” a cui non si riesce a rinunciare o a contenere mediante una dieta unito al pensiero e desiderio costante di voler dimagrire con la presa atto di non riuscirvi.

Varie possono essere le cause del disturbo alimentare incontrollato.
Alcune volte scopriamo che da adolescenti, si veniva ” forzate/i” dai genitori a mangiare tutto ciò che era nel piatto ; altre volte il mangiare rappresentava uno dei pochi momenti in cui l’adolescente incontrava a tavola tutta la famiglia (gratificazione) assistendo a volte a contrasti famigliari ( penalizzazione).
Altre volte la causa di base è diversa da queste.
Il problema vero quindi ( e la soluzione) è rappresentata dal riuscire a dirottare l’inconscio della persona dal binomio mangiare = gratificazione appagante, chiudendo questo errato modo di affrontare un problema di ansia.

COME RISOLVERE QUESTI PROBLEMI

E’ possibile risolvere o ridurre questi disturbi, fare in modo che non siano più così invalidanti, attraverso la revisione delle cause storiche, cioè quelle che realmente hanno dato origine a questi forti vincoli, la revisione intrapsichica dell’individuo consente di ritornare sui turbamenti del passato, infantile, adolescenziale, alimentati ancora da conflitti mai sedati, che espletano nel presente, creando quelle dipendenze che ci dominano la vita.

Uno strumento molto efficace è l’ipnosi regressiva che permette di effettuare una ristrutturazione personale in tempi relativamente brevi. Questa tecnica ci permette di scoprire gli antefatti ossia le cause che sono responsabili del conflitti interiori, liberandone le emozioni negative rimaste compresse, così da ridurre il condizionamento opprimente dei vincoli, origine del disturbo dell’obesità.

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